Non profit

L’avis chiama i giovani a donare

sangue. L’Assemblea nazionale dell’ente / Una nuova legge, più donazioni, nuovi partner. Andrea Tieghi: «Ora la sfida è sui ragazzi»

di Antonietta Nembri

Oltre un milione di soci e un incremento del 2,7% nelle donazioni di sangue e plasma, raggiungendo a fine 2005 quota 1.776.394 e segnando un +46.946 unità rispetto all?anno precedente: sono alcuni dei dati resi noti il 20 e 21 maggio a Bellaria durante la 70esima assemblea generale dell?Avis, l?associazione volontari italiani sangue che ha visto i suoi donatori raggiungere quota 1.020.990.
«Il risultato del 2005 è senza dubbio positivo, ma la strada da fare è ancora molta», ha commentato il presidente nazionale Avis, Andrea Tieghi. «È vero che in certi periodi dell?anno siamo quasi all?autosufficienza per quanto riguarda il sangue, ma dobbiamo ancora importare un terzo del nostro fabbisogno di plasmaderivati, che si ricavano sempre dal sangue donato. Per essere tranquilli, abbiamo bisogno ancora di tanti donatori, soprattutto di giovani», ha osservato il presidente, che ha aperto il lavori dell?assemblea, la prima dopo l?approvazione a ottobre 2005 della nuova legge (la 219/05) sulle attività trasfusionali e la produzione nazionale di plasmaderivati. «Non c?è dubbio che sia stato l?avvenimento legislativo più importante per noi e non a caso abbiamo voluto che il titolo della nostra assemblea fosse È nata una legge che fa buon sangue. Un rinnovato impegno per il domani di tutti noi», ha ricordato Tieghi, che nella sua relazione ha sottolineato, tra l?altro, la collaborazione realizzata con Fondazione Telethon, Uildm, Difesa e Forum del terzo settore.

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